GESÙ CRISTO CROCIFISSO CON LA MADONNA E I SANTI MARIA MADDALENA, GIOVANNI EVANGELISTA, NICOLA DA TOLENTINO, PIETRO MARTIRE E DOROTEA

Cultural Heritage 360 APS

• Autore: Lorenzo Sabatini (1530-1576)
• Datazione: 1572/1575
• Caratteristiche: olio su tela, cm 333×198, inv.7039
• Collocazione: Palata Pepoli, chiesa di San Giovanni Battista (deposito dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna)
• Provenienza: Certosa di San Girolamo di Casara, sala della ricreazione (già cappella del crocifisso)

“Si passa quindi per un lungo corridoio alla Sala della Ricreazione (….) dove si veggono quattro Tavole da Altare, che ornano la gran facciata intorno alle finestre. La prima è opera di Samacchini, in cui è rappresentato un bel Crocifisso con molti Santi in piedi, e questa, dicesi, che fosse un tempo collocata nella cappelletta fra le molte interne della chiesa, dov’è presentemente un Crocifisso di rilievo; né saprei dire perchè di colà fosse levata così bella tavola, e d’un tanto valoroso maestro” (Crespi ed.1793)


Le lodi tessute da Luigi Crespi in merito a quest’opera hanno permesso di aggiungere un altro tassello nella particolare vicenda attributiva che lo vede coinvolto. L’iter iniziava con lo scarto, per ragioni di stile, dell’assegnazione crespiana verso il pittore manierista bolognese Orazio Samacchini (l’assegnazione di opere di Sabatini a qust’ultimo è molto ricorrente nella guida di Luigi Crespi sulla Certosa) Si è poi proseguito passando dalla consegna al catalogo di Florio Macchi (menzionata da Cassoli e presente nei cataloghi della Pinacoteca) a quello del Bagnacavallo junior (proposta dallo stesso Cassoli) sino ad arrivare all’attribuzione verso Lorenzo Sabatini.

Proprio a tale autore la recente critica ha lucidamente attribuito questa significativa pala d’altare, depositata dal 1881 nella Chiesa di San Giovanni Battista a Palata Pepoli.
Attraverso influssi provenienti dal Tibaldi, Vasari e Parmigianino l’artista scandisce una rappresentazione sapiente rivestendola di “classicismo funzionale alla devozione” e rifacendosi, soprattutto nella figura del Cristo, a una solennità che richiama Fra Bartolomeo e Raffaello.

Fonti: Fonti: Scheda 114-Pinacoteca Nazionale di Bologna. Catalogo generale 2.Da Raffaello ai Carracci, Bentini J., Cammarota G. et al., (a cura di), Venezia, Marsilio, 2006; Crespi L., La Certosa di Bologna descritta nelle sue pitture, corretta da Lucchesini G. e Calvi J.A., Bologna 1793; Cassoli P., Il Crocifisso e santi di Palata Pepoli, in “Strada maestra. Quaderni della Biblioteca Comunale G.B.Croce di San Giovanni Persiceto”32.

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