I SANTI E I MONACI CERTOSINI DELLA CAPPELLA MAGGIORE

Cultural Heritage 360 APS

• Autore: Bartolomeo Cesi (1556-1629)
• Datazione: 1595-1597 ca.
• Caratteristiche: affresco, pittura murale
• Collocazione: chiesa di san Girolamo della Certosa, Cappella Maggiore

Nell’organico progetto decorativo della cappella maggiore della chiesa di san Girolamo della Certosa il pittore Bartolomeo Cesi inserisce, accanto alle grandi tele del trittico dedicato alla Passione di Cristo, alcuni delle più importanti personalità legate all’ordine certosino. Secondo una prassi consolidata tra XVI e XVII in tutte le maggiori certose italiane, soprattutto quelle dell’area tosco-emiliana, le figure di certosini venivano realizzate dagli artisti come parte integrante dei programmi iconografici delle chiese di questi monasteri. Ci si voleva quindi appellare alla protezione di questi santi e ai loro esempi di virtù durante le celebrazioni liturgiche e gli offici che si tenevano nella clausura di questi ambienti.

Allo stesso modo, su probabile suggerimento della committenza, il pittore Bartolomeo Cesi affiancò ai maggiori santi di quest’ordine diverse figure di monaci, realizzati dal vero come prassi consolidata dell’artista. Tra questi umili frati, ritratti come portatori  del messaggio divino attraverso i testi sacri e la contemplazione, si potrebbero scorgere i visi dei certosini che abitarono questo luogo alla fine del Cinquecento.

Un’ulteriore studio preparatorio, conservato al Courtauld Institute di Londra, va ad aggiungersi all’insieme di disegni realizzati dal pittore nella fase di gestazione dell’impresa decorativa. Come si vede nell’opera sulla base realizzata a gesso rosso l’artista è intervenuto con penna, inchiostro scuro e acquerello color seppia.

Come sottolineava Carlo Cesare Malvasia nella biografia dedicatagli, il pittore “non fece mai opera che non la vedesse dal vero da parte a parte”. Particolare suggestione suscita anche un altro disegno, conservato alla Fondazione Custodia di Parigi e risultato alla critica preparatorio per la figura di certosino che scrive.
Sullo schizzo a matita rossa l’artista è intervenuto con penna e inchiostro bruno, acquerellato marrone.

Il Gabinetto disegni e Stampe di Palazzo Rosso, nei Musei di Strada Nuova a Genova, conserva un significativo studio grafico da porre in relazione con il dipinto.
Questo studio di vescovo certosino, attribuito dalla critica allo stesso Bartolomeo Cesi, è stato giudicato preparatorio per la rappresentazione di Sant’Antelmo.

Fonti: Felsina Pittrice, vite de’Pittori Bolognesi del Conte Carlo Cesare Malvasia con aggiunte, correzioni e note inedite del medesimo Autore di Giampietro Zanotti e di altri scrittori viventi, Tomo primo, Tipografia Guidi all’Ancora, Bologna,1841

CREDITS

1.Bartolomeo Cesi, Beato Niccolò Albergati, ph. Alberto Martini

2.Bartolomeo Cesi, San Bruno, ph. Guido Barbi

3.Bartolomeo Cesi, San Ugo, ph. Alberto Martini

4.Bartolomeo Cesi, San Ugo-particolare, © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

5/6.Bartolomeo Cesi, Sant’Antelmo, ph. Alberto Martini

7.Bartolomeo Cesi, Studio per vescovo certosino, Genova, Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, Musei di Strada Nuova

8/14. Bartolomeo Cesi, Monaci certosini, ph. Alberto Martini

15. Bartolomeo Cesi, A Carthusian Monk, Parigi, ©  Fondazione Custodia

16.Bartolomeo Cesi, studio per monaco certosino, © The Courtauld