I SANTI GREGORIO E AGOSTINO

Cultural Heritage 360 APS

• Autore: Lorenzo Sabatini (1530-1576)
• Datazione: 1560/1564
• Caratteristiche: olio su tavola, cm 25 x 12, inv. 6302 /6303
• Collocazione: Bologna, Pinacoteca Nazionale

Prima di essere acquisiti dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna due dipinti “con varii santi” vengono menzionati nell’inventario del 1797 contenente le opere presenti nella Certosa dopo la soppressione. Nonostante lo stato conservativo sia purtroppo compromesso dal degrado la critica ritiene si possa trattare di queste due tavolette, probabilmente facenti parte di un insieme più vasto, che recano San Gregorio e Sant’ Agostino. Le tavolette risultano infatti staccate e inserite successivamente nelle attuali cornici dorate.

L’identificazione dei due dottori della Chiesa è possibile grazie alle iniziali dipinte nella parte inferiore in un’analoga impostazione di altri due simili dipinti, attualmente presenti in Certosa, dai quali però si discostano per la diversa resa pittorica. Nonostante alcuni caratteri di approssimazione, riferibili anche alla funzione decorativa che le opere dovevano avere- all’interno di quello che potevano essere dei pannelli-nelle due figure si scorgono particolari di un’eleganza non comune e di uno stile che li discosta dalla maniera di Orazio Samacchini, attribuzione tradizionale di queste opere. Nonostante la storiografia artistica riferisca diverse opere della Certosa al pittore manierista bolognese le fonti documentarie circa le commissioni non fanno mai riferimento al suo impegno.

La consonanza con le altre due rappresentazioni della Certosa e soprattutto le affinità dei santi con i Dottori della Chiesa dipinti nella chiesa di San Giacomo Maggiore a Bologna potrebbe in questo caso aiutare a  superare il consueto limbo di alternanza attributiva orientando la scelta verso l’artista bolognese Lorenzo Sabatini. A distanza di diversi anni dalle opere della Certosa (databili secondo Stefanio Tumidei agli anni 60 del Cinquecento), quindi dopo l’importante soggiorno fiorentino con Giorgio Vasari, la riproposizione del piglio e della severa intensità dello sguardo del San Gregorio ritornano nel posteriore San Agostino della cappella Malvasia di San Giacomo. A queste caratteristiche si aggiungono una diversa monumentalità ed echi della tipica imperiosità vasariana acquisite da “Lorenzino” dopo l’esperienza alla decorazione di Palazzo Vecchio.

Fonti:  Inventario degli effetti Mobili ed altro del Convento di San Girolamo di Certosa, 197, n11, Archivio di Stato di Bologna A.S.B. (Demaniale); Scheda 108 a,b-Pinacoteca Nazionale di Bologna. Catalogo generale 2. Da Raffaello ai Carracci, Bentini J., Cammarota G. et al., (a cura di), Venezia, Marsilio, 2006.

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